Bergamo Alta divieto di fast food e negozi di sesso

Il governo locale di Bergamo ha approvato nuove regole che vietano alcuni negozi dal suo storico distretto superiore, Bergamo Alta. Outlet di fast food, negozi di sesso, asporto, bazar, negozi di souvenir e lavanderie self-service non potranno più aprirsi lì.

Il nuovo Regolamento per il potenziamento del commercio nella città superiore Mira a proteggere il carattere storico della zona e il tessuto urbano.

Il Consiglio Comunale ha approvato il regolamento, che ora attende la conferma finale dal Consiglio comunale.

Sono inoltre limitati gli armadietti automatizzati e non accumulato. Sono vietati da alcune strade e non devono essere visibili dall’esterno. Gli operatori di armadietti devono visitare i locali quotidianamente, installare sistemi di sorveglianza e rispettare entro sei mesi.

I proprietari di spazi commerciali liberi devono oscurare le finestre del negozio e mantenere la pulizia all’interno e all’esterno dei locali.

Due esempi non vincolanti per le finestre di copertura includono film grigio chiaro o immagini culturali in bianco e nero dai musei di Bergamo.

Aziende in linea con l’area storica di Bergamo Alta

La polizia locale farà rispettare le regole. I trasgressori affrontano multe fino a € 500 o € 130 se pagate entro cinque giorni.

Ripetere i trasgressori rischiano di sospendere le loro attività. Il consiglio può anche intervenire direttamente a spese del proprietario. Molte regole esistenti sono state integrate nel nuovo regolamento. Questi includono limiti ai posti a sedere all’aperto nei quadrati pubblici.

Le attività commerciali viste come incompatibili con l’identità della città superiore, come i negozi di pazzi e i negozi per adulti, rimangono vietati. Il piano dà la priorità ai bar tradizionali e ai ristoranti con un servizio da tavolo su fast food e servizi automatizzati.

Il vice sindaco Sergio Gandi ha affermato che la città non sta prendendo di mira i negozi esistenti ma mira a garantire un’offerta commerciale equilibrata.

Il sindaco Elena Carnevali ha affermato che le regole forniscono “strumenti più efficaci” per proteggere l’integrità storica e architettonica della zona.

Il Consiglio monitorerà l’impatto del regolamento. Cambiamenti futuri potrebbero essere considerati se le aziende specifiche iniziano a scomparire.