L’Italia ha registrato cinque incidenti fatali sul posto di lavoro in meno di 48 ore, spingendo nuove richieste di riforme urgenti mentre i sindacati avvertono di un “massacro” nazionale.
Martedì, altri due lavoratori hanno perso la vita in incidenti separati nell’area di Milano. Un uomo di 62 anni è stato ucciso dopo essere stato colpito da un veicolo mentre scaricava merci nel cortile di una società logistica a Carpiano, a sud di Milano. L’Unione UIL ha affermato che l’uomo si è ritirato ma è tornato al lavoro perché la sua pensione non ha più coperto i costi di vita di base.
La seconda vittima è stata un operaio edile di 24 anni che è morto dopo essere caduto dalle impalcature nel distretto di Lambrati di Milano.
Queste morti seguono tre incidenti fatali sul posto di lavoro lunedì. Un lavoratore fu fulminato nella zona di Ciociaria tra Roma e Napoli, un altro cadde alla sua morte in un cantiere vicino a Napoli e un terzo morì in una pianta di metallo nella regione di Veneto.
Il leader dell’Unione dice che è un “massacro”
Come riportato da Italy News Online all’inizio di questa settimana, il numero di decessi sul posto di lavoro è aumentato bruscamente. L’agenzia di assicurazione per incidenti sul lavoro Inail ha dichiarato lunedì che gli incidenti fatali legati al lavoro sono aumentati dell’8,37% nel primo trimestre del 2025. Un totale di 205 persone hanno perso la vita a causa del lavoro.
Il leader dell’Unione CGIL, Maurizio Landini, ha affermato che l’Italia non ha dovuto affrontare un’emergenza, ma “un massacro”.
“Le persone continuano a morire perché la salute e la sicurezza sono considerate un costo”, ha detto. “I profitti contano, non la persona. La persona è diventata una macchina.”
Il governo, che la scorsa settimana ha annunciato € 650 milioni in nuovi finanziamenti per la sicurezza sul posto di lavoro. I ministri incontreranno i sindacati giovedì per discutere di possibili misure. Il finanziamento è stato svelato prima delle vacanze del giorno di maggio, ma è stato accolto con scetticismo da parte dei leader del lavoro.
Il continuo aumento delle morti ha riacceso il dibattito sull’applicazione delle norme sulla sicurezza e sul personale delle ispezioni. Inoltre, c’è la preoccupazione per le condizioni dei lavoratori temporanei e anziani che spesso assumono ruoli a basso pagamento sotto pressione dall’aumento del costo della vita.
Molti sindacati richiedono sanzioni più forti per le aziende che violano le regole di sicurezza e un aumento delle ispezioni sul posto di lavoro senza preavviso.
“Dietro ogni statistica c’è una famiglia lasciata devastata”, ha detto un portavoce dell’UIL. “Fino a quando non prendiamo sul serio questa crisi e trattiamo la sicurezza dei lavoratori come un diritto non negoziabile, questi decessi continueranno.”
Le ultime cifre collocano l’Italia tra le peggiori in Europa per incidenti mortali legati al lavoro, in particolare nella costruzione e nella logistica.