Il lavoratore muore quando l’Italia soffre di ondata di calore in corso

Un operaio edile di 58 anni è crollato e morto nella ondata di calore in corso in un cantiere nella città di Atina, vicino a Frosinone, venerdì mattina. Era la seconda morte legata al calore in un cantiere della provincia in soli tre giorni.

L’uomo aveva lavorato sull’installazione di una nuova rete in fibra ottica tramite Randolfi quando improvvisamente si ammalò e crollò intorno alle 10 del mattino. Il personale medico di emergenza della vicina Cassino è arrivato rapidamente ma non è stato in grado di salvarlo. È morto sul posto.

Carabinieri di Atina ha avviato un’indagine sulle circostanze dell’incidente, che ha nuovamente sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dei lavoratori in mezzo all’ondata di calore in corso.

Continua ondata di calore rivendica almeno nove vite

La fatalità si è verificata in quanto gran parte dell’Italia ha continuato a cuocere sotto un’ondata di calore feroce che ha già causato almeno nove vite. Venerdì sono state messe venti città in tutto il paese, tra cui Frosinone, Roma, Milano, Firenze e Palermo. Un avviso rosso significa che il calore rappresenta una minaccia per la salute non solo per i gruppi vulnerabili, ma per la popolazione generale.

Venerdì, il ministro della Sanità Orazio Schillaci ha dichiarato che uno speciale sala di controllo di emergenza è ora operativo per coordinare la risposta nazionale. Include rappresentanti del dipartimento di protezione della salute, protezione civile, dipartimento di prevenzione della regione di Lazio e agenzia di sicurezza sul lavoro Inail.

In risposta all’aumento delle vittime e alla crescente pressione da parte dei sindacati, il governo ha firmato un accordo con i datori di lavoro e i sindacati presso il Ministero del Lavoro. Il protocollo vieta il lavoro all’aperto durante le ore più calde della giornata e verrà applicato attraverso un decreto di emergenza.

Il sollievo può arrivare questo fine settimana, poiché le tempeste torrenziali sono previste in alcune parti del paese, in particolare nelle regioni settentrionali in cui la tensione atmosferica si è accumulata a causa del caldo estremo.

2024 è stato l’anno più caldo registrato

Secondo un nuovo rapporto pubblicato venerdì dal SNPA (National System for Environmental Protection), il 2024 è stato l’anno più caldo registrato in Italia. La temperatura media nazionale è aumentata di 1,33 ° C, mentre le temperature minime sono aumentate di 1,4 ° C rispetto alla media 1991-2020.

Anche i motivi delle precipitazioni sono stati spostati. Mentre l’Italia settentrionale ha visto il 38% in più di precipitazioni del solito, le isole sud e le principali hanno subito un calo del 18%, peggiorando la carenza idrica.

Agricoltura sofferenza in calore

Nel frattempo, anche il settore agricolo si sta impegnando. Gli agricoltori riportano colture bruciate e bestiame stressato da calore. Le colture di melone, un segno distintivo dell’estate italiana, sono state particolarmente colpite. La produzione di latte è diminuita fino al 15% in alcune aree, come Lodi in Lombardia.

“Non saremo in grado di recuperare ciò che abbiamo perso”, ha detto Michele Grugni, un agricoltore da latte a Cervignano D’ADDA ha detto ad ANSA. “Anche se le temperature diminuiscono, il danno è già fatto.”