Le università italiane continuano a rimanere indietro nella razza accademica globale, secondo l’ultimo Center for World University Classifiche (CWUR). Delle 66 istituzioni italiane presenti nell’elenco globale del 2000 del 2025, l’80% è sceso nelle classifiche.
L’Università di Sapienza di Roma guida l’Italia al 125 ° posto, in una posizione rispetto allo scorso anno. Anche l’Università di Padova (178 °), Milano (191 °), Bologna (204 °) e Torino (242 °). Solo 10 università italiane hanno migliorato il loro grado. La principale causa di declino è una debole performance di ricerca, aggravata da insufficienti finanziamenti governativi e crescente concorrenza internazionale.
Nadim Mahassen, presidente della CWUR, ha osservato: “L’Italia è ben rappresentata nelle classifiche, ma le sue università stanno perdendo terreno a causa della scarsa pianificazione strategica e degli investimenti limitati nella ricerca. Senza cambiamenti, l’Italia continuerà a rimanere indietro nell’istruzione superiore globale”.
Delle prime 10 università italiane, solo 2 – Università di Napoli Federico II e Università di Torino – sono migliorate nelle loro classifiche del 2024.
Parte di una tendenza europea
La lotta italiana fa parte di una più ampia tendenza europea. Nel Regno Unito, il 75% delle università è caduto nelle classifiche. La Germania e la Francia hanno visto gocce simili, con solo una manciata di istituzioni che migliorano. Perfino la Russia ha visto un declino, con 30 delle sue 43 istituzioni classificate che sono cadute.
Tuttavia, il vero cambiamento sta accadendo altrove. La Cina ora ha 346 università nel 2000 globale, più di qualsiasi altro paese. Un impressionante 98% delle università cinesi ha migliorato la loro classifica, alimentata da investimenti statali sostenuti nell’istruzione superiore e nella ricerca. I migliori artisti includono la Tsinghua University (37 °) e l’Università di Pechino (44 °).
Nel frattempo, gli Stati Uniti dominano ancora la cima dell’elenco. Harvard, MIT e Stanford tengono i primi tre punti, ma il quadro generale si sta deteriorando. Delle 319 istituzioni americane classificate, 264 sono cadute in posizione, mentre solo 40 sono migliorate. I tagli di finanziamento, l’interferenza politica e le controversie del campus stanno indebolendo la leadership accademica statunitense.
“Le università americane affrontano una sfida seria”, ha avvertito Mahassen. “Mentre la Cina continua a salire e l’Occidente lotta con compiacenza, il panorama educativo globale sta cambiando rapidamente”.
Nonostante alcuni artisti straordinari come gli stabilimenti pubblici Cambridge e Oxford, le università europee stanno scivolando. Senza investimenti rinnovati e una chiara strategia, le istituzioni in Italia e il più ampio West potrebbero perdere il loro posto sulla scena mondiale accademica.