Stefano Benni, maestro della satira e dell’immaginazione, muore a 78 anni

Stefano Benni, uno degli scrittori satirici, drammaturghi e giornalisti italiani più amati, è morto all’età di 78 anni dopo una prolungata malattia, ha confermato martedì la casa editrice Feltrinelli.

Nato a Bologna il 12 agosto 1947Benni ha lanciato la sua carriera come giornalista arguto, contribuendo a IlManifesto, L’Espresso, Panorama, La Repubblica, Cuore, LinusE Il Magodove le puntate serializzate di Bar Sportil suo debutto rivoluzionario nel 1976, apparve per la prima volta.

I suoi libri, caratterizzati da inventiva linguistica, satira e stile surreale, hanno affascinato generazioni di lettori. Ha venduto oltre 2,5 milioni di copie, con opere tradotte in 20-30 lingue.

Le opere più celebri di Benni includono Bar Sport, Terra! (1983), La compagnia dei Celestini (1992), Margherita Dolcevita, Elianto, La grammatica di Dio, Comici spaventati guerrieri, Saltatempo, Baol, Il bar sotto il mare, Spiriti E Pane e tempesta.

Visionario letterario, Benni ha trasceso i generi muovendosi tra romanzi, poesia, racconti, sceneggiatura, teatro e televisione. Ha diretto opere teatrali come Le Beatrici (2012) e spettacoli di musica e parole come Il poeta e Mary. Ha collaborato con leggende del teatro Dario Fo, Franca Rame e attori come Angela Finocchiaro. Benni ha anche scritto materiale comico per Beppe Grillo.

Appassionato difensore della cultura pubblica, nel 2015 ha rifiutato il prestigioso Premio Vittorio De Sica, protestando contro i tagli all’istruzione e alle arti.

Benni condivideva una stretta amicizia con il romanziere francese Daniel Pennac: notoriamente sostenne il debutto italiano di Pennac, influenzando Feltrinelli a pubblicarlo. Pennac ha ricambiato il gesto dedicando la sua opera Grazie!.

Una forza satirica

Sia i fan che i critici ricordano Benni come una forza poetica e satirica: le sue storie offrono specchi vividi ma allegorici della società italiana. Il Fatto Quotidiano racchiude il suo stile come “una penna visionaria, che fonde satira, giochi di parole e critica sociale”, i cui personaggi si sentono strappati da paesaggi surreali ma tangibilmente umani.

Il figlio ha confermato la morte su Facebook: “Era malato da tempo e si era ritirato dalla vita pubblica. Mio padre desiderava essere ricordato da persone che leggevano ad alta voce le sue storie”.